martedì 16 ottobre 2012

"Il diritto di essere ascoltati"

Questo è uno dei progetti più belli a cui sto lavorando: ascoltare i bambini, intervistarli, farli esprimere su..TUTTO!
Spesso, troppo spesso, non li ascoltiamo come meriterebbero e come andrebbe fatto per aiutare noi stessi prima di tutto.

BUONA VISIONE, anzi no...BUON ASCOLTO!

http://www.youtube.com/watch?v=Ofp-RFJAmdA&feature=youtu.be


http://www.youtube.com/watch?v=dezEkQxWbTw



giovedì 11 ottobre 2012

"Ma tu sei una bimba?" Ovvero il passaggio dalla domanda all’affermazione


“Ma tu sei una bimba?”
Ovvero il passaggio dalla domanda all’affermazione.

Una sera come tante, a casa di parenti e amici, tanti adulti e un piccolo simpaticissimo  frugoletto che si aggira per casa, cercando, da sola, giochi ed intrattenimenti.
Educata e spiritosa, in un modo unico e davvero inusuale: 4 anni e un “per piacere” sempre pronto, davanti ad ogni richiesta , garbata e determinata in ugual misura (ma quanti adulti usano con tanta naturalezza “per piacere” ? Inutile negare che certe buone abitudini sono il regalo di genitori attenti e mooolto pazienti…).
Superfluo dire che mi conquista nel giro di 10 minuti e senza nemmeno accorgermene mi trovo  a terra, sotto il tavolo della cucina, a giocare a “sirene”, a immaginare “tovaglioli numerici” (cosi li chiamava, non ho ben capito di cosa si trattasse ma poco importa perché nulla ha tolto alla nostra complicità), a ridere, scoprire, indovinare…tutto questo in un appartamento ben conosciuto dalla piccola Giulia (che si aggirava come se non l’avesse mai visto) e sotto gli occhi di adulti divertiti, ma poco inclini al “passaggio a terra”.
Se desideriamo davvero entrare  in contatto con il mondo di un bambino, primo banalissimo e semplicissimo passo da fare è SCENDERE, abbassarsi, spogliarsi di tutto e, con mente libera e aperta, farsi accompagnare da loro. SCENDERE che in realtà vuol dire SALIRE. Salire su un pianeta e in una dimensione parallela a quella abituale, vicinissima ma lontana, seppellita sotto i nostri pc, cellulari, appuntamenti, impegni, riunioni, “vita da grandi” insomma!
In piedi o seduti in poltrona non saremo mai occhi negli occhi, respiro con respiro, cuore a cuore. Lì nasce condivisione ed empatia, gioco e curiosità, scoperta infinita, per noi adulti prima di tutto.
Quando un bimbo ci fa giocare con lui ci stà dando una possibilità, anzi tante: essere uno e mille, fare e non fare liberamente, dire  e non dire, stare –semplicemente- nel presente.
Giocare con un bambino (lo avrete provato tutti, lo so, non sto dicendo nulla di nuovo) è un’esperienza unica e rigenerante, per noi grandi ovviamente. Tanto rigenerante che il frugoletto dopo un po’ mi guarda e con aria interrogativa sfodera una domanda retorica a tutti gli effetti: “Ma tu sei una bimba?”. Le dico che sono grande, molto più grande di lei….
Mi guarda con l’aria di chi la sa lunga e afferma :“Tu sei una bimba”. Tolto il punto di domanda la sua affermazione risuona dentro di me come un tamburo: tu sei una bimba, tu sei una bimba, tu sei una bimba….Quale complimento più bello si può ricevere così, a 31 anni, spontaneamente e ironicamente da un piccolo fagiolino di 4 anni?