martedì 28 agosto 2012

Incredibile… la differenza di un “SE” (vorremo nutrire l’intero pianeta?).



Incredibile alzarsi una mattina di fine agosto e leggere un articolo intelligente, ricco di informazioni utili, ma anche di alcune frasi piuttosto allarmanti o  che almeno dovrebbero allarmare:

“Entro quarant'anni diventeremo tutti vegetariani. Non per scelta, bensì per necessità: altrimenti non ci sarà abbastanza cibo per sfamare la crescente popolazione terrestre. Frutta e verdura anziché bistecche e prosciutti. Ecco la dieta dei nostri figli o nipoti, se vorremo nutrire l’intero pianeta.
…secondo cifre dell’Onu, 900 milioni di persone vanno a letto affamate tutte le sere e 2 miliardi sono da considerare malnutrite”.

Ovviamente tutto sta in quel SE (vorremo nutrire l’intero pianeta?).


Incredibile andare al mare, nell’era del biologico-dietetico-salutare-dimagrante-ringiovanente-anticellulite-antigrasso-anti tutto (di cui tutti , uomini e donne, purtroppo siamo vittime, in spiaggia come in montagna, al lago e in città!)  e vedere bambini-ragazzini grassottelli, con un seno decisamente più prominente di quello delle loro coetanee e di molte donne ormai adulte…..
Ragazzi e ragazze obesi, che per il pranzetto sotto i 40° di agosto trangugiano panini con mortadella e salame, pizze farcite e calzoni stracolmi di cibo.  Possibile che la salute tanto decantata da tutti, tanto nominata e super ricercata (per fortuna) per una buona parte della popolazione sia una sconosciuta? Non è solo l’aspetto estetico con cui prima o poi questi giovani uomini e donne dovranno fare i conti, in una società “estetica” come la nostra più che mai,  ma soprattutto i rischi –molti- a cui vanno incontro, a braccia aperte e con un sorriso innocente sulle labbra.
Innocente, perché di innocenti si tratta: accanto a loro siedono per lo più genitori obesi, che si affannano a tagliare, farcire e imbottire le peggio cose, soprattutto se ci sono 40° e il pargolo dopo 10 minuti magari chiede di fare il bagno….
Non pretendo che tutti siano interessati ad approfondire l’argomento”cibo” come me e come molte persone, vegetariane e non; semplicemente sarebbe auspicabile che almeno le suddette persone prima di buttare giù qualcosa si interrogassero, cucinassero, si informassero.
Sconvolge vedere questo atteggiamento nonostante tutti i giornali- anche quelli meno impegnati- e tutti i programmi-anche i meno  culturalmente elevati-si occupino dell’argomento.
Noi donne ( ma anche gli uomini) siamo tempestate da mattina a sera da articoli e trasmissioni che esortano al mangiare sano e “magro”; per i bambini, invece, pare che la strada sia davvero ancora molto ma molto lunga. Marco Bianchi e il suo “Tesoro salviamo i ragazzi” fa davvero un’opera incredibile, perché, come lui stesso spesso spiega, il cambiamento non lo “impone” solo al bambino, bensì all’intera famiglia.
Infatti tutto, purtroppo, ritorna sempre al punto di partenza, cioè all’educazione e a ciò che un genitore decide di dare e non dare al proprio figlio: cucinare, per quanto mi riguarda ( perché cosi mi è stato “passato” nella mia infanzia, costellata di mamma e zia attente e operose cuciniere) è davvero uno dei più grandi gesti d’amore. Vuol dire prendersi cura di qualcuno e ovviamente anche di se stessi quando si cucina per sé. I bambini mangiano ciò che mangiano i genitori e i modelli più vicini a loro: patatine, snack, cibo unto, piuttosto che verdure, frutta, pasta, riso, carne, pesce.
Certo che non tutti devono essere obbligatoriamente presi dal “sacro fuoco” della cucina, ma come può una mamma o un papà non preoccuparsi del cibo che passa ogni giorno al proprio bimbo?
Nessuno chiede manicaretti e delizie di alta cucina, ma il minimo, l’indispensabile, qualcosa che sia pieno zeppo, strabordante  e colante di… CURA.
Ho in mente viva e luminosa l’immagine della mamma pettirosso che fa mangiare i propri piccoli, mettendo dentro ciascuna bocca il cibo che ha trovato spesso  con CURA e tanta tanta   FATICA.



La vita che conduciamo oggi è piena  di impegni,ma questa a me sembra davvero una priorità; senza pensare che dobbiamo diventare mamme da “Mulino” (anche quella ormai è solo un’immagine sbiadita e finta, visti gli ingredienti di biscotti e torte di quel famoso Mulino), ma in vacanza, almeno in vacanza, che ne pensate di dedicare un po’ del nostro tempo al cibo che diamo alle bocche fameliche delle piccole pesti , che in estate diventano  acquatiche e palmate e che quindi necessitano di un’alimentazione attenta e piena zeppa… d’amore?

 




Tra 50 anni tutti vegetariani

martedì 21 agosto 2012


Il cuore grande dei bambini

Cercando una ricetta vegetariana incappo in un interessante sito, nel quale questa bella foto mi salta praticamente addosso, quasi con violenza.
Si cambia, si cresce, la trasformazione spesso è obbligatoria e necessaria, ma quel grande “cuore bambino” che diventa sempre più piccolo proprio non riesco a lasciarlo lì.
Così decido di portarmelo dietro, in queste giornate di decompressione, dopo il ritorno dalle vacanze.
La mente corre subito ad un bimbo incontrato in spiaggia pochi giorni fa: conosce una bimba (lui 4 anni e lei 3), ci gioca serio e impegnato per un po’ e alla fine dichiara con assoluta serietà mista ad un candore tutt’altro che pallido e celestiale, bensì focoso e determinato: “Tu mi piaci!”.
Lei fa l’indifferente-indaffarata, abbozza un sorriso quasi a voler dire “Sì ok, lo so, sono bella, ma in questo momento sono molto presa!”.
Le femmine……..
Il giorno dopo il piccoletto in questione chiede notizie di lei ai genitori. Un cuore grande, di soli 4 anni.

 Poi penso alla mia nipotina di 3 anni, vivace, allergica alle regole, instancabile ,ma , se presa con calma e pazienza, riesce a sfoderare tenerezza e CUORE a profusione.
Il cuore grande dei bambini, quello fatto di manine forti e delicate, ma anche di dolcezza, schiettezza, giocosità , mente aperta e senza stupidi pregiudizi.
Con occhi teneri e materni si avvicina ad un bimbo di colore, figlio di un ambulante della spiaggia, decisamente più piccolo di lei: gli tocca la testa, attratta da quei piccoli ricciolini, lo accarezza come una mamma premurosa anche se  a dire il vero , forse, un po’ stupita di quanto sia più scuro di lei….ma senza farsi troppe domande. Lo vuole prendere in braccio, gli sorride, un po’ eccitata, un po’ curiosa.
Il cuore grande dei bambini.

Prima di partire entra in bagno mentre mi lavo i denti, si siede a far pipì e con aria serissima mi dice “Zia io sono molto brava con la mia pipì”. Sì, evidentemente si rende conto di essere spesso “un brigante birichino” con noi o con i suoi genitori, invece con la pipì no, sa di essere davvero brava.

E’ proprio quell’estrema serietà e semplicità ( con cui i bambini dicono cose importanti , spesso esilaranti) che mi travolge totalmente…